Il MUST (Museo Universitario di Scienze della Terra) nasce ufficialmente nel 2016 con la fusione dei tre musei storici di Geologia, Mineralogia e Paleontologia (fondati tra il 1804 ed il 1928) della Sapienza Università di Roma, in cui erano custoditi oltre 35.000 campioni mineralogici, 7.000 geologici e 100.000 paleontologici (minerali, gemme, meteoriti, rocce e fossili, che non di rado costituiscono esemplari unici a livello nazionale ed internazionale), oltre a libri, carte tematiche e strumenti d'importanza storica.
La sua storia è dunque brevissima, anche se conserva - oltre alle collezioni - l'anima dei tre musei naturalistici da cui è stato costituito. Situato all'interno della città universitaria della Sapienza, al centro di Roma, il MUST è un museo interamente dedicato alle scienze della terra.
L'idea di un unico grande museo, dedicato alle collezioni dei tre musei di Scienze della Terra, venne all’architetto Michelucci che inaugurò questo spazio nel 1935. Tuttavia, in seguito ai bombardamenti di San Lorenzo del 1943, il museo venne smembrato e mai più ricostruito seguendo un progetto unitario.
Nel 2016 però, come detto sopra, il nuovo MUST rinasce “dalle ceneri” dello stesso edificio, che nel frattempo era “cresciuto” di un piano.
Attualmente la superficie complessiva del MUST, distribuita su 4 piani, è pari a circa 4.100 m2, quasi interamente dedicati alle sale espositive. A questi si aggiungono circa 300 m2 destinati a uffici e laboratori.
Oltre al fatto di poter vantare la presenza delle ricchissime collezioni storiche mineralogiche, petrologiche, paleontologiche e gemmologiche, il MUST dispone di uno spazio pensato per allestire mostre temporanee (sia per consentire una rotazione dei numerosissimi campioni del museo, che per accogliere mostre esterne).
È stato inoltre realizzato un moderno deposito, in grado di ospitare in un unico spazio tutte le collezioni, creando un ambiente ottimale per consentire lo svolgimento delle numerose attività di ricerca del museo; sono infine stati pensati laboratori dedicati alla conservazione dei reperti museali e alle attività sperimentali e didattiche di livello universitario, analogamente a quanto avviene nei musei di storia naturale delle grandi città europee e mondiali. Il progetto MUST, che vedrà la fine nel prossimo biennio con la completa apertura di tutte le sale, doterà Roma del più grande museo europeo interamente dedicato alle Scienze della Terra. Roma è l’unica finora, tra le grandi capitali europee, ad essere ancora priva di un museo in questo settore.
Le principali collezioni sono senz’altro quelle acquisite prima dell’Unità d’Italia; a testimonianza di ciò, esiste l’inventario del 1858, voluto da Carpi in occasione dell’apertura al pubblico del Museo di Mineralogia, compilato da tal Giovanni Latini, che consente di ricostruire la consistenza esatta dei campioni mineralogici: 26858 “Totale dei saggi fino al giorno 22 maggio 1860”.
Le collezioni mineralogiche, petrologiche e paleontologiche principali, che tutt’ora costituiscono il nucleo fondamentale della collezione del MUST sono: la collezione Spada, la collezione Watson, la collezione Belli, la collezione Dodwell, la collezione Giuseppe Ponzi, la collezione Athanasius Kirkcher, la collezione Giovanni Michelotti, la collezione Romolo Meli, la collezione Gioacchino De Angelis D’Ossat, la collezione Serafino Cerulli Irelli e la Dactyliotheca. Recentemente è stata acquisita, nel 2009, la collezione Rovis di cristalli giganti.
Nella mostra saranno illustrati i principali concetti sulla formazione del pianeta Terra, l'origine e la classificazione delle meteoriti, l'origine dei minerali e delle rocce, i principali processi tettonici, la distribuzione degli elementi, la distribuzione e il funzionamento dei sistemi vulcanici, l'evoluzione della superficie terrestre, la comparsa e l'evoluzione delle forme di vita, i processi di fossilizzazione, i rischi e i pericoli geologici, l'uso delle fonti energetiche e la sostenibilità ambientale, l'evoluzione del concetto di museo scientifico dall'800 ai giorni nostri.
Trailer Mostra "Terra: che sorpresa!"
La mostra è visitabile dall'8 ottobre 2018 solo su prenotazione sia per gruppi che per singoli visitatori, dal lunedì al giovedì, dalle ore 9.00 alle ore 14.00. Ingresso per gruppi consentito fino alle ore 12.00.
Il venerdì la mostra rimarrà chiusa.
La durata della visita al museo, è di circa 1 ora.
Il numero massimo delle persone nei gruppi è di 25.
La prenotazione è obbligatoria e si effettuano telefonicamente dalle 10.00-13.00 e dalle 14.30-15.30, Il cellulare Must è attivo negli orari indicati.
Costo biglietti e gratuità:
Bambini inferiori a 5 anni e persone con più di 65 anni: Gratuito
Studenti e personale Sapienza: Gratuito
Persone disabili con accompagnatore: Gratuito
Ingresso singolo: 5 €
Gruppi fino a 25 persone (inclusa visita guidata): 110 €
Per pagare l'ingresso al MUST, sia i gruppi che i singoli, sarà necessario effettuare un bonifico usando le seguenti coordinate bancarie:
POLO MUSEALE SAPIENZA
IBAN IT 19C0200805227000102207386
AGENZIA Roma 153 Università La Sapienza
BIC : UNCRITM1153
Causale: Visita al Museo Universitario di Scienze della Terra
Per accedere al Museo bisognerà presentare all'ingresso la ricevuta del bonifico bancario effettuato.
Servizio informazioni LIS:
Il MUST offre un servizio di informazioni LIS gratuito, dietro prenotazione.
Contatti
Direttore/Director
Raffaele SARDELLA
Curatore/Curator
Michele MACRI'
Solo per prenotazioni/Reservation:
MUST cellulare/mobile: 3248961999 (è attivo solo negli orari indicati: dalle 10.00-13.00 e dalle 14.30-15.30)
Solo per altre informazioni:
Catia PIETRACATELLA
tel.: 064991 4825
Linda RITI
Indirizzo mail: must@uniroma1.it
Sede
C/o Dipartimento di Scienze della Terra
Edificio/Building Mineralogia-Geologia - CU005