Tracciata per la prima volta la composizione isotopica dei PFAS.
I PFAS sono sostanze chimiche create dall’uomo, presenti in molti prodotti grazie alla loro resistenza al calore e all’acqua. Li troviamo ad esempio come composti nelle pentole antiaderenti, negli indumenti impermeabili, nelle schiume antincendio oppure negli imballaggi alimentari o nei cosmetici. Essi non si degradano nell’ambiente e si accumulano negli organismi viventi, compreso l’uomo con effetti cancerogeni. Per la loro persistenza vengono anche chiamati “inquinanti eterni”. Nel Veneto, ad esempio, è stato recentemente scoperto uno dei più gravi casi di contaminazione da PFAS in Europa, con falde acquifere contaminate e centinaia di migliaia di persone potenzialmente esposte tramite l’acqua potabile.
L’analisi degli isotopi stabili è una tecnica che permette di identificare la fonte dell’inquinamento e di comprendere come i contaminanti si trasformano nell’ambiente. Nel caso dei PFAS, i campioni ambientali contengono moltissime molecole organiche diverse, quindi un’analisi isotopica “di insieme” non permette di ottenere la firma isotopica di un singolo composto. Per questo si utilizza una tecnica specifica chiamata Compound-Specific Isotope Analysis (CSIA), che consente di analizzare direttamente la sostanza di interesse. Questo approccio è particolarmente utile per studiarne l’origine e l’accumulo negli organismi, anche se finora la sua applicazione era limitata dalla mancanza di metodi consolidati.
Eduardo di Marcantonio, dottorando presso il Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università La Sapienza, sotto la guida dei Proff. Luigi Dallai e Massimo Marchesi, ha sviluppato un innovativo metodo CSIA che ha permesso di ottenere risultati affidabili per la tracciabilità isotopica dei PFOA, PFHpA e PFDA. Lo studio ha anche mostrato significative differenze isotopiche tra PFAS di origine diversa, aprendo la strada all’identificazione delle fonti di questi “contaminanti eterni” nell’ambiente.
I dettagli sono riportati nella pubblicazione “Compound-specific carbon isotope analysis of perfluorocarboxylic acids (PFCAs) by gas chromatography-isotope ratio mass spectrometry”, appena uscita sulla rivista Science of The Total Environment.