RESPONSABILE SCIENTIFICO: Laura MEDEGHINI
TITOLO: Tecnologie produttive dell'acquedotto Traiano: una infrastruttura del passato parte integrante del presente
ENTE FINANZIATORE: Ateneo Sapienza Università di Roma
INIZIO PROGETTO: dicembre 2019
DATA FINE PROGETTO: novembre 2021
RIASSUNTO:
Il progetto di ricerca si pone come obiettivo la caratterizzazione minero-petrografica e composizionale dei materiali costruttivi dell'acquedotto Traiano quali malte, intonaci, laterizi, cocciopesto e frammenti di rocce vulcaniche.
Per la caratterizzazione di elementi costruttivi molto diversificati che permetta di far luce sulle tecniche di realizzazione, l'approvvigionamento dei materiali e le differenze tra quelli utilizzati in epoca traianea e quelli in epoca papale è fondamentale applicare un approccio multi-analitico che includa la microscopia ottica in luce polarizzata in sezione sottile (MO), la spettroscopia Raman, la spettroscopia infrarossa in trasformata di Fourier (FTIR), la fluorescenza a raggi X (XRF), le analisi termo-gravimetriche (TGA, DTA), la microscopia elettronica a scansione con microanalisi (SEM-EDS), l'analisi mediante microsonda elettronica (EMPA) e la diffrattometria a raggi X (XRPD). I risultati permetteranno di ricostruire la natura dei materiali utilizzati, definendo le tecnologie di produzione e la provenienza, consentendo quindi di identificare i siti di approvvigionamento e definire se nel passato fossero o meno utilizzate cave di prestito.
RESPONSABILE SCIENTIFICO: Laura MEDEGHINI
TITOLO: La ceramica a vernice nera di Pompei: imitazione o produzione originale?
ENTE FINANZIATORE: Ateneo Sapienza Università di Roma
INIZIO PROGETTO: febbraio 2019
DATA FINE PROGETTO: novembre 2021
RIASSUNTO:
Il progetto di ricerca ha come obiettivo la caratterizzazione minero-petrografica e chimica del corpo ceramico e del rivestimento delle ceramiche a vernice nera (III-I a.C.), portate alla luce durante i recenti scavi del sito archeologico di Pompei. La caratterizzazione di questa particolare produzione ceramica sarà ottenuta applicando un approccio multi-analitico che include la microscopia ottica in sezione sottile (MO), la spettroscopia infrarossa in trasformata di Fourier (FTIR), la spettroscopia micro-Raman, la microscopia elettronica a scansione con microanalisi (SEM-EDS), l'analisi mediante microsonda elettronica (EMPA) e la diffrattometria a raggi X (XRPD). I risultati permetteranno di ricostruire natura e provenienza delle materie prime e definire gli aspetti tecnologici di produzione. In particolare, la caratterizzazione della vernice nera sarà il focus principale del progetto e il confronto con materiali ceramici provenienti da Neapolis permetterà di ricostruire l'evoluzione delle tecniche di produzione e investigare per quali ragioni sono state modificate nel tempo, accrescendo la conoscenza storico-culturale dell'area in studio.
RESPONSABILE SCIENTIFICO: Silvano MIGNARDI
TITOLO: Trash to treasure: come un rifiuto può risanare l'ambiente
ENTE FINANZIATORE: Ateneo Sapienza Università di Roma
INIZIO PROGETTO: novembre 2020
DATA FINE PROGETTO: novembre 2022
RIASSUNTO:
Il mercurio è uno dei più pericolosi inquinanti di acqua e suolo a livello mondiale. Per questo motivo è di primaria importanza mettere a punto metodologie che permettano di rimuovere questo pericoloso metallo dagli scarichi industriali prima che venga immesso nell'ambiente. Il progetto di ricerca ha come obiettivo principale di definire la capacità di idrossiapatite, sintetizzata da rifiuti di gusci di molluschi (MSHAP), di rimuovere ioni Hg2+ da soluzioni acquose. L'efficienza di questo innovativo ammendante, la cui preparazione può consentire di ridurre il volume di un importante rifiuto dell'industria del cibo e il recupero di materiali utili, sarà valutata in base ai risultati di esperimenti in batch. Si studieranno gli effetti del
dosaggio di MSHAP, della concentrazione iniziale di Hg, del tempo di interazione tra l'ammendante e la soluzione e del pH iniziale. La sintesi di MSHAP sarà eseguita a partire da gusci di Ruditapes philippinarum. Per l'acquisizione dei dati sperimentali sarà adottato un approccio multi-analitico che prevede l'applicazione di numerose e differenziate tecniche analitiche come la microscopia elettronica a scansione con microanalisi (SED-EDS), la spettroscopia infrarossa in trasformata di Fourier (FTIR), la diffrattometria a raggi X (XRPD), le analisi termo-gravimetriche (TGA, DTA), l'analisi mediante microsonda elettronica (EMPA) e le analisi chimiche mediante ICP-AES. I risultati sperimentali saranno valutati applicando vari modelli cinetici e di adsorbimento al fine di ricavare informazioni utili alla completa definizione dei meccanismi di cattura degli ioni Hg2+ da parte dell'apatite, sui quali ci sono ancora molte incertezze in letteratura.